Post - trattamento del digestato
Il digestato è la parte residua del processo di biodigestione anaerobica ed è costituito dalle parti non digeribili della biomassa. E’ un materiale molto valido quale ammendante dei terreni, con conseguente riduzione di necessità per le coltivazioni di apporti esogeni di fertilizzanti chimici. Il suo riutilizzo sui suoli che hanno prodotto la biomassa è quindi molto utile al fine di garantire la sostenibilità, nel tempo, della produzione e mantenere un buon tenore di sostanza organica nei terreni, fondamentale per la fertilità agronomica e la riduzione dei rischi di erosione.
Il digestato viene inviato alla sezione di post-trattamento. La centrifuga attua la separazione delle sostanze organiche in sospensione e non in soluzione nel fango uscente dalla digestione. La centrifugazione è un processo che opera per differenza di peso specifico tra le sostanze che devono essere separate.
Il processo avviene all'interno di un contenitore cilindrico-conico, chiamato tamburo, che viene fatto ruotare ad alta velocità da un motore elettrico per elevare migliaia di volte la forza di gravità. All’interno del tamburo vi è la coclea, la cui funzione è quella di trasportare verso l’esterno il prodotto solido, che poi sarà scaricato da un sistema di evacuazione. La parte solida estratta è del tutto priva di odori, la biodigestione infatti ha caratteristiche di stabilizzare il materiale organico. Le acque separate vengono in parte ricircolate in testa all’impianto per la diluizione del liquido organico in entrata, in parte smaltite.
Il digestato solido bio-stabilizzato con il 70% di umidità è idoneo per essere compostato e trasformato in compost di altissima qualità (KEMET®). Veniva chiamato Kemet, la terra fertile del fiume Nilo, al contrario del Decheret terra rossa del deserto. Al digestato solido viene aggiunto strutturante costituito da paglia o/e cippato di legna. E' importante notare che il compostaggio del digestato non produce odori forti come quelli del compostaggio di materiale fresco.